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Le Nozze di Figaro

  • Lorenzo Giovati
  • 8 ott 2023
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 14 ott 2023

Milano, Teatro alla Scala. 7 Ottobre 2023

Dopo essere stato in un teatro bellissimo, ma microscopico, come il Teatro Magnani di Fidenza, entrare nell’enorme Teatro alla Scala mi ha fatto un certo effetto. In programma “Le Nozze di Figaro” di Wolfgang Amadeus Mozart, capolavoro intramontabile che il compositore scrisse a soli ventinove anni. La bellezza di questa partitura è qualcosa che va oltre l’umana comprensione e infatti la storia ce ne consegna esecuzioni indimenticabili. Quella di ieri sera non è stata altrettanto.


Sul podio, Andrés Orozco-Estrada che ha aperto la serata con un’ouverture alquanto spenta. In corso d'opera, la direzione si è poi rivelata poco coinvolgente, a volte scomparendo completamente e diventando molto difficile da sentire, sicuramente anche per i cantanti, che molte volte infatti non sono andati a tempo con l'orchestra.


L’Orchestra del Teatro alla Scala ha suonato poco e piano, difettando spesso per intonazione, in particolar modo nella sezione delle trombe, che il maestro Orozco-Estrada ha scelto di far suonare molto forte. Difetti che, non ci si aspetterebbe dall’orchestra del teatro d’opera più importante d’Italia. Buone le masse corali.


Luca Micheletti, nei panni di Figaro, è stato probabilmente il migliore del cast perché, come avevo già potuto constatare in un Don Giovanni a Firenze, è dotato di grande presenza scenica e di una voce calda che fa di lui un ottimo interprete.


Susanna, interpretata da Benedetta Torre, pur agevolata da una buona interpretazione, non ha convinto nel fraseggio, spesso acerbo e non elegante.


Ildebrando d’Arcangelo ha interpretato bene il Conte d’Almaviva, dando prova di una grande esperienza.


Olga Bezsmertna, nei panni della Contessa, non dispone di una linea di canto e di un fraseggio adatti al ruolo, perdendo di precisione nel registro più acuto e mancando a tratti d'interpretazione.


Svetlina Stoyanova, dispone della voce che ben si presta al ruolo di Cherubino. Tuttavia è stata precaria d'intonazione nell'aria del secondo atto, pur riscuotendo un ottimo successo.


Andrea Concetti, nel ruolo di Bartolo, e Rachel Frenkel, nel ruolo di Marcellina, non hanno entusiasmato per interpretazione, molto impersonale per entrambi.


Il resto del cast non ha lasciato particolarmente il segno.


Indiscutibile la bellezza della regia di Giorgio Strehler, punto di forza dello spettacolo, anche se già vista molte volte.


Concludendo, uno spettacolo che, nelle individualità dei cantanti è stato tutto sommato piacevole, ma nell'insieme è risultato poco coinvolgente e non divertente. Mi sarei aspettato molto di più.



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