Mahler • Jarvi
- Lorenzo Giovati
- 2 giorni fa
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Vienna, Musikverein. 22 Novembre 2025.
Seconda serata per Paavo Järvi e la Tonhalle-Orchester di Zurigo al Musikverein di Vienna. Dopo la Prima Sinfonia eseguita la sera precedente, questa successiva tappa ha presentato un estratto del prossimo progetto discografico dedicato alla Seconda Sinfonia di Mahler. L’organico, ampio e ben preparato, ha mostrato fin dall’inizio un alto livello di coesione
L’impostazione generale del maestro Järvi è stata lineare e concentrata. Nessuna ricerca di effetti, ma una lettura pulita e ordinata, attenta alla chiarezza delle linee e alla precisione dell’insieme. Il gesto, sempre leggibile, ha consentito all’orchestra di mantenere un controllo costante su dinamiche e articolazioni.
Il primo movimento è stato affrontato con equilibrio. Il maestro Järvi ha mantenuto una tensione stabile, gestendo con cura i contrasti, senza eccessi. La struttura è risultata chiara, con transizioni ordinate e un buon controllo del peso sonoro nei momenti più intensi.
Nel secondo movimento si è distinta la sezione degli archi, compatta e ben bilanciata. Il tempo, leggermente disteso, ha favorito un fraseggio semplice e naturale, senza appesantimenti.
Il terzo movimento ha beneficiato di contrasti netti e ben calibrati. Il colpo di timpani iniziale ha definito il carattere del brano, e la resa delle linee interne, soprattutto nei legni, è stata scorrevole. Le dinamiche, frequenti e ravvicinate, sono state rispettate con precisione.
Nel quarto movimento Anna Lucia Richter ha offerto una lettura chiara e ben integrata di Urlicht. Il timbro si è fuso con l’orchestra, che ha mantenuto un accompagnamento ordinato e misurato.
Il quinto movimento è stato gestito con notevole controllo. I frequenti cambi di tempo sono risultati fluidi e comprensibili. Pianissimi ben tenuti, fortissimi precisi. L’ingresso del coro Singverein è stato molto solido, con un suono compatto e stabile. Ari Eriksmoen ha offerto un intervento chiaro e ben proiettato. La costruzione verso la conclusione è stata ampia e progressiva, con un aumento di tensione pienamente percepibile. Il finale ha avuto un impatto forte e definito. Il coro, molto compatto, ha sostenuto la sezione conclusiva con sicurezza. L’orchestra ha mantenuto una sonorità luminosa e controllata anche nei punti di massima intensità . La coesione interna è rimasta costante fino all’ultima battuta.
La Tonhalle-Orchester ha offerto una prova straordinaria: archi di una compattezza esemplare e sempre precisi nei passaggi più complessi, fiati di grande omogeneità e pulizia, ottoni potentissimi, ma impeccabili nel controllo, percussioni puntualissime e perfettamente integrate nel tessuto orchestrale. Il Singverein, per parte sua, ha raggiunto un livello altissimo, con un suono pieno, compatto e stabile, sostenuto da un equilibrio interno davvero notevole.
Il maestro Järvi si è quindi confermato un direttore di primissimo piano. La sua lettura della Seconda Sinfonia è stata chiara, solida e concentrata sulla precisione. Ogni sezione è stata ben coordinata e la visione complessiva è risultata coerente dall’inizio alla fine. Una serata di rilievo, condotta con sicurezza e con una qualità interpretativa molto elevata.









