Nono e Beethoven • Metzmacher
- Lorenzo Giovati
- 16 feb 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Reggio Emilia, Teatro Valli. 13 Febbraio 2024.
Grande successo al Teatro Valli di Reggio Emilia per la Filarmonica della Scala, che si è esibita sotto la guida del maestro Ingo Metzmacher, per commemorare i cento anni dalla nascita di Luigi Nono e i dieci anni dalla scomparsa del maestro Claudio Abbado, un grande estimatore e un profondo conoscitore della musica del compositore veneziano.
La serata è stata aperta da "Como una ola de fuerza y luz", composizione per soprano, pianoforte, orchestra e nastro magnetico, la cui prima esecuzione fu curata proprio dallo stesso Abbado. La composizione, che non è di facilissimo ascolto, non lascia spazio a interpretazioni del direttore in termini di dinamiche o di tempi, poiché la melodia è pressoché inesistente e la durata è fissata a 30 minuti e 5 secondi per espressa volontà del compositore Nono e per ragioni tecniche legate al nastro magnetico. Questo ha reso necessaria la presenza sul palcoscenico di un piccolo schermo, posizionato alla destra del leggio del maestro Metzmacher, per contare i minuti e i secondi. Nonostante il gesto metronomico inevitabile in una composizione di questo tipo, Metzmacher ha fornito indicazioni estremamente precise a tutti gli orchestrali, senza mai trascurare un solo attacco.
Accanto a lui, il pianista Pierre-Laurent Aimard, ormai da anni alla ribalta internazionale, ha dimostrato la sua maestria nell'esecuzione di una parte pianistica estremamente complessa, incentrata su tonalità gravi.
La soprano Serena Sáenz ha ricoperto un ruolo centrale, scandendo perfettamente alcune parole delle parti recitate, come ad esempio "Lusiano" o "joven como la revolución", confermandosi all'altezza dell'alto livello artistico dell'esecuzione.
Paolo Zavagna, direttore del suono, è stato molto professionale e puntuale nell'amplificare la voce del soprano per creare una sorta di coro angelico ultraterreno e nel modulare il suono del pianoforte per evocare atmosfere tetre o richiami al fragore delle armi da fuoco. Infine, la Filarmonica della Scala, schierata sul palco con un enorme numero di professori d'orchestra, ha suonato con grande precisione e ha risposto in modo impeccabile agli attacchi del direttore, che sono risultati fondamentali per il successo dell'esecuzione. Nota di grande merito va riconosciuta alla meravigliosa sezione delle percussioni.
Nella seconda parte del concerto, il programma prevedeva la terza sinfonia di Ludwig Van Beethoven, altro compositore caro al maestro Abbado. Il primo movimento è stato eseguito con grande energia e con dinamiche ben bilanciate. La marcia funebre del secondo movimento è stata invece eseguita su un tempo che forse è stato leggermente troppo veloce, ma nel complesso ha convinto. Il terzo movimento è stato piacevole, anche se a tratti mancavano un poco le dinamiche brillanti tipiche di questo "scherzo". Il quarto movimento è stato infine impeccabile, sebbene il finale mi sia parso leggermente affrettato.
In generale, comunque, la direzione è stata di altissimo livello interpretativo ed esecutivo.
La Filarmonica della Scala ha suonato con grande maestria, sebbene si siano verificate alcune piccole imprecisioni da parte dei corni nel primo movimento, prontamente recuperate nella parte solistica del terzo movimento.
La serata è stata quindi, nel suo complesso, splendida.