top of page
  • Lorenzo Giovati

Muti alla Scala

Milano, Teatro alla Scala. 27 Gennaio 2023.

 

Sabato sera, nonostante la nebbia fitta, mi sono recato a Milano per assistere al tanto atteso ritorno del Maestro Riccardo Muti al Teatro alla Scala, alla guida della Chicago Symphony Orchestra, in tournée per l'Europa. È stato un concerto che, sin dalle battute iniziali, ha superato ogni lusinghiera previsione, regalando un'esperienza musicale straordinaria.


Il programma prevedeva un grande classico del Maestro Muti, il poema sinfonico di Richard Strauss "Aus Italien", e la Quinta Sinfonia di Sergej Prokofiev.


Il poema sinfonico "Aus Italien", nel repertorio straussiano internazionale, è spesso trascurato rispetto ad altre celeberrime composizioni dell’Autore, come "Also Sprach Zarathustra", "Till Eulenspiegel" o "Don Juan". Tuttavia, il maestro Muti ne ha offerto un'interpretazione magistrale in termini di timbrica, equilibrio e tempi. Il suo gesto estremamente essenziale, ma precisissimo e molto espressivo, insieme alla sua acuta comprensione delle dinamiche musicali, ha conferito all'esecuzione una profondità e un'intensità emotiva senza pari. La sua attenzione ai dettagli e la sua capacità di guidare l'orchestra con maestria hanno reso l’interpretazione indimenticabile.


Nel primo movimento, "Auf der Campagna" (La campagna romana), il Maestro Muti ha sapientemente guidato l'orchestra attraverso tempi lenti, sottolineando la straordinaria cantabilità della sezione degli archi e dei fiati durante l'esposizione del tema iniziale. La sezione degli ottoni ha offerto un suono caldo e un’intonazione impeccabile, avvolgendo la sala con la sua maestosità. Nel secondo movimento, "In Romas Ruinen" (Nelle rovine di Roma), incentrato su tempi più rapidi, il Maestro ha reso perfettamente la maestosità delle rovine romane, senza incorrere in eccessi sonori. Nel terzo movimento, "Am Strande von Sorrent" (Sulla spiaggia di Sorrento), ha dipinto con precisione l'atmosfera pacata della spiaggia, utilizzando trilli dei flauti, arpeggi dell'arpa e la delicatezza dei violini per evocare il movimento del mare e la tranquillità del luogo. Il quarto movimento "Neapolitanisches Volksleben" (Vita popolare napoletana), con la celebre melodia "Funiculì, funiculà", è stato sensazionale, con il Maestro che ha catturato e riassunto perfettamente l'entusiasmo napoletano nella sua interpretazione. Il finale è stato un tripudio di suoni e di emozioni, mantenuto in una sublime suspense prima dei tre accordi finali.


Dopo l'intervallo, la Chicago Symphony Orchestra ha eseguito la Quinta Sinfonia di Sergej Prokofiev.

Il primo movimento ha seguito la tipica struttura del compositore russo, con un'iniziale apertura maestosa e solenne che introduce il tema principale. Le sezioni di legni, ottoni e percussioni, strepitose e ben coordinate, hanno contribuito in modo fondamentale alla creazione di un'atmosfera intensa e coinvolgente. La potenza dell'esecuzione ha generato persino un gioioso "Uela!" dagli spettatori al termine del primo movimento, subito represso per non turbare l’atmosfera che si era creata.

Il secondo movimento è stato caratterizzato da un ritmo energico, con un tema vigoroso esposto dalla sezione dei legni. La sezione centrale, invece, ha offerto un contrasto più dolce, con melodie liriche e un carattere più leggero. Tuttavia, il ritmo marcato e il carattere vivace hanno dominato il movimento nel suo complesso.

Il terzo movimento, un Adagio, è iniziato con un tema esposto dai violini, sviluppato e arricchito dalle altre sezioni dell'orchestra. Muti ha gestito abilmente un dialogo delicato tra gli strumenti, con passaggi lirici e delicati.

Il quarto movimento è stato un trionfo di ritmo e di potenza orchestrale, culminato in un finale mozzafiato.


Il Maestro Muti ha poi concesso due bis: l'intermezzo della Manon Lescaut di Giacomo Puccini, in occasione del centenario della morte del compositore toscano, e l'ouverture di Giovanna D'Arco di Giuseppe Verdi, a celebrazione del 27 gennaio.


La Chicago Symphony Orchestra, una meraviglia senza pari nel panorama musicale mondiale, è un’eccellenza assoluta, in cui ogni sezione, dai timpani ai corni e ai legni, si distingue per una perfezione tecnica, interpretativa e sonora senza precedenti. Ogni strumento sembra fondersi armoniosamente, contribuendo a un tappeto sonoro ricco e avvolgente.


Il Maestro Muti, in una forma smagliante, è riuscito a estrarre dall'orchestra un suono impeccabile e omogeneo, creando un equilibrio armonico unico. La sua attenzione ai dettagli, alle sfumature e all'interpretazione delle varie sezioni dell'orchestra è impareggiabile. La sua capacità di comunicare e trasmettere emozioni attraverso la musica è straordinaria.


E’ stato quindi un concerto che rimarrà impresso nella mia memoria, un'esperienza musicale indimenticabile.









25 visualizzazioni

Post correlati

Mostra tutti
bottom of page