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Mozart • Rattle

  • Lorenzo Giovati
  • 9 feb
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 13 feb

Monaco, Herkulessaal (in diretta su Brso.de). 7 Febbraio 2025.

Esattamente come fece durante la sua reggenza quale direttore stabile dei Berliner Philharmoniker, così il maestro Sir Simon Rattle ha riproposto le ultime tre sinfonie di Wolfgang Amadeus Mozart, adesso come direttore musicale della Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks, in un concerto che è stato trasmesso in diretta video sul sito dell'orchestra medesima. Le tre interpretazioni sono state nel loro complesso splendide, contraddistinte da un approccio rigorosamente classico, ma privo di qualsiasi impressione di un 'già sentito'. La lettura di Rattle si è rivelata elegante e raffinata, oltre che basata su tempi sempre appropriati e ragionati. Ne è emersa un'interpretazione artisticamente matura, capace di coniugare l'intelletto con un senso profondo di cantabilità, senza mai appesantire il discorso musicale con eccessi retorici o manierismi.


Nel dettaglio, la Sinfonia n. 39 si è aperta con un incipit solenne e strutturato, dal respiro ampio e monumentale, per poi evolversi in un’esecuzione che ha saputo bilanciare autorevolezza e leggerezza. Ogni nota è apparsa attentamente soppesata ed ogni passaggio ha rivelato un’attenzione minuziosa al fraseggio e alla distribuzione delle arcate dei violini, che sembravano disposte in funzione dell’effetto timbrico ed espressivo desiderato dal maestro. I movimenti estremi si sono distinti per la loro brillantezza e per la loro vivacità, animati da una spinta ritmica incisiva e da un’energia controllata, mentre il secondo movimento ha brillato per lirismo e per profondità drammatica, grazie a un sapiente gioco di contrasti, calibrati con estrema finezza. Il terzo movimento, invece, ha coniugato rigore ritmico e leggerezza danzante, restituendo con eleganza il carattere giocoso e raffinato del minuetto mozartiano. Ne è risultata un'interpretazione che ha saputo esprimere una grande freschezza espressiva.


Successivamente è stata eseguita la Sinfonia n. 40, una delle più celebri e iconiche del musicista salisburghese, il cui carattere inquieto e febbrile la distingue nel corpus delle ultime sinfonie mozartiane. L’attacco sommesso e dolente del primo movimento ha introdotto un’atmosfera sospesa, quasi inquieta, prima di sfociare in un senso di eroica drammaticità, amplificata da un gioco contrappuntistico straordinariamente controllato, anche nei passaggi più serrati e virtuosistici. La conduzione di Rattle ha esaltato la tensione sottesa tra il moto delle linee melodiche e l’incisività dell’accompagnamento orchestrale, conferendo slancio e coesione. Il secondo movimento, intriso di lirismo e di meditazione, ha rivelato una cantabilità profonda, con un fraseggio levigato e un senso narrativo che ne ha valorizzato la dimensione più intima e raccolta. Nel terzo movimento, il contrasto tra il robusto minuetto e il trio più arioso ha assunto una fisionomia precisa, grazie ad un rigore ritmico che non ha mai sacrificato la naturalezza del respiro musicale. Il quarto movimento, infine, è stato eseguito con slancio travolgente, ma senza mai perdere la trasparenza delle linee e l'equilibrio dell’insieme, culminando in un finale teso e vibrante che ha suggellato l’esecuzione con straordinaria efficacia espressiva.


Infine, la Sinfonia n. 41 Jupiter non ha deluso le aspettative, confermandosi il culmine del sinfonismo mozartiano. Fin dal primo movimento, animato da un’esuberanza vitale e da un impeto quasi teatrale, l’esecuzione ha brillato per chiarezza strutturale e per incisività espressiva. Il secondo movimento, pur nella sua apparente cantabilità, ha rivelato una profondità drammatica straordinaria, con un sapiente equilibrio tra tensione e distensione, esaltato dalla cura nel fraseggio e dalla sottile dialettica tra le sezioni orchestrali. Il terzo movimento, un minuetto di ampio respiro, ha unito eleganza e vigore ritmico, restituendo con precisione il carattere nobile e danzante che lo contraddistingue. Ma è nel quarto movimento che l’interpretazione ha raggiunto il suo culmine: un finale magistrale, un intreccio vertiginoso di voci che, nella grandiosa fuga conclusiva, ha trovato una realizzazione travolgente, di un’energia inesauribile e di straordinaria coerenza formale.


La Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks ha offerto un'esecuzione di altissimo livello, suonando con quella perfezione tecnica e quella raffinatezza espressiva che poche orchestre al mondo sanno eguagliare. Il suono è risultato denso e pastoso, ma al tempo stesso estremamente definito, senza la minima imprecisione o sbavatura. Le trombe, frequentemente in dialogo serrato con i timpani, hanno conferito all’insieme un’elegante energia, mantenendo un perfetto e costante equilibrio tra brillantezza e coesione timbrica. La sezione dei fiati ha brillato per chiarezza e per omogeneità, mostrando un’articolazione impeccabile e una capacità espressiva che ha arricchito l’orchestrazione mozartiana. Gli archi, infine, hanno offerto una prova superlativa, con un suono vellutato e avvolgente, al tempo stesso nitido, ma anche straordinariamente morbido ed elegante. Anche nei passaggi più rapidi e virtuosistici, l’articolazione è rimasta impeccabile, con un fraseggio curatissimo che ha esaltato la fluidità e la naturalezza del discorso musicale.


Ne è risultato un concerto di rara bellezza, in cui la perfetta sinergia tra il maestro Rattle e la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks ha dato vita a un’esecuzione di straordinaria lucidità. L’orchestra ha suonato magnificamente, rispondendo con precisione e sensibilità a ogni gesto del direttore. La preparazione accurata di Rattle è stata evidente in ogni dettaglio: un approccio che ha saputo valorizzare la scrittura mozartiana nella sua essenza più autentica. La sua lettura non ha ceduto alla tentazione di rendere queste sinfonie un pretesto per interpretazioni eccessivamente personali, ma ha puntato su un classicismo rigoroso eppure vitale, in cui l’anima viennese di Mozart è emersa con straordinaria chiarezza. Energico, ma mai pomposo, elegante senza annoiare. Il risultato è stato un Mozart autentico, nobile e luminoso, che ha brillato per equilibrio e intensità espressiva. Un'esecuzione di altissimo livello, di quelle che si ricordano.

Il concerto è stato trasmesso dalla Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks in diretta streaming.



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