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  • Lorenzo Giovati

Mozart • Currentzis

Bologna, Auditorium Manzoni. 18 Marzo 2024.

 

La mia esperienza del Sabato 16 Marzo scorso all'Auditorium Agnelli di Torino con Teodor Currentzis è stata così entusiasmante che ho deciso di assistere anche al suo concerto di Bologna, ultima tappa del suo tour italiano.


Il programma era, tra l’altro, differente e più breve. Infatti, la prima parte, che avrebbe dovuto includere il Concerto per pianoforte e orchestra n.24 di Mozart, era stata eliminata e sostituita con alcuni canti tradizionali bizantini, eseguiti in modo superlativo dal coro di MusicAeterna Byzantina, che mai prima avevo avuto la fortuna di ascoltare.


Il concerto è iniziato, come a Torino, con la Marcia Funebre Massonica di Mozart, durante la quale il maestro Currentzis ha saputo combinare emozioni contrastanti, dalla morbidezza del coro alla ruvidità dei colpi di trombone e di contrabbasso.


Dopo la conclusione della Marcia, le luci sul palco si sono abbassate e alcuni coristi, posizionati dietro i contrabbassi, hanno acceso una piccola luce arancione e hanno intonato un canto bizantino. Il tessuto sonoro che i coristi hanno intessuto sotto la melodia principale, cantata da un solo tenore, era così intenso e perfetto che sembrava quasi non essere umano, bensì prodotto da un organo. Subito dopo, un'altra piccola luce sul palco si è accesa e altri coristi (questa volta del coro MusicAeterna non Bizantino) hanno eseguito un meraviglioso canto gregoriano, in stile puramente cristiano (riconoscibile nell'uso del latino).


Appena terminato il canto, è iniziato il Requiem di Mozart, assecondato da un progressivo aumento dell'illuminazione sul palcoscenico. L'esecuzione, come ci si poteva aspettare, è stata molto simile a quella di Torino  (la cui recensione è uscita qualche giorno fa ed è raggiungibile a questo link: Mozart • Currentzis), benché non identica.


Il Rex Tremendae mi è parso molto più energico nella parte corale e il Lacrymosa molto più raccolto e sommesso.


Si noti che dopo il Lacrymosa, per volere di Currentzis stesso (come scritto nel programma), è stato aggiunto l'Amen (brano tratto dai frammenti incompleti del Requiem) e un altro canto bizantino.


Entrambi i concerti (Torino e Bologna) li ho trovati sinceramente memorabili.


Un momento particolarmente bello è stato quando coro e orchestra, alla fine del concerto, si sono abbracciati a sancire la fine del tour e un'amicizia che va oltre il semplice rapporto lavorativo. Questo sentimento di unità è stato trasmesso alla perfezione anche attraverso la musica.


Alla fine, come era da aspettarsi, il concerto è stato un trionfo, anche se c'è stato qualche spettatore isolato che ha manifestato il suo personale disappunto verso il maestro Currentzis, il suo stile direttoriale e la sua (presunta) storia. Fortunatamente, si è tratto di meno che una minoranza, alla quale andrebbe forse ricordato che a teatro si va per mettere in discussione i propri pregiudizi e per superarli, o almeno per avvicinare le distanze, poiché questo è lo scopo della cultura.


In ogni caso, è stata un'altra serata magnifica.


 


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