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Pianse ed amò per tutti

  • Lorenzo Giovati
  • 23 dic 2024
  • Tempo di lettura: 4 min

Parma, Teatro Regio. 20 Dicembre 2024.

All’interno della piccola rassegna “Dicembre al Regio”, il baritono parmigiano Luca Salsi, ha voluto fortemente inserire un concerto benefico, accompagnato dall’altra voce parmigiana d’eccellenza Michele Pertusi e dal maestro Milo Martani al pianoforte. Il concerto beneficiava l’Ospedale Pediatrico di Parma “Pietro Barilla”, una realtà assolutamente fondamentale del territorio. Come ci si poteva aspettare da due grandi voci parmigiane, il repertorio, almeno quello ufficiale, era altrettanto autoctono e comprendeva solo brani tratti dal repertorio verdiano o di altri compositori che hanno preso spunto dal genio delle Roncole per la creazione di variazioni pianistiche.


Dopo i saluti di rito del sindaco di Parma Michele Guerra e di altri esponenti politici e rappresentanti dell’Ospedale, il concerto ha avuto inizio con l’aria “A te l’estremo addio… Il lacerato spirito” dal Simon Boccanegra, di cui, sia Salsi, sia Pertusi, hanno appena terminato le recite che hanno inaugurato la stagione dell’Opera di Roma. Michele Pertusi ha mostrato ancora una volta come sia possibile, grazie al talento e all’esperienza, modificare l’espressività del canto tra l’introduzione e l’aria, restituendo un momento di assoluta introspezione e di canto bello ed intonato.


Sempre dal Simone, Luca Salsi e Michele Pertusi hanno interpretato,  a seguire, il bellissimo duetto “Suona ogni labbro il mio nome… Simon? – Tu?”. Questa meravigliosa pagina del repertorio verdiano è stata magistralmente interpretata da entrambi. In particolare, Michele Pertusi ha restituito un Jacopo Fiesco autorevole, sia vocalmente, sia nei movimenti sul palco. Luca Salsi, nei panni di Simone, per parte sia ha tratteggiato un personaggio malinconico, ma sempre supportato da un canto nobile e da un’eccellente espressività, variando molto la linea del suo canto.


Facendo un salto all’indietro nella produzione verdiana, Luca Salsi è poi tornato nei panni di Macbeth, eseguendo l’aria “Pietà, rispetto, onore”. La linea di canto educatissima, la capacità di alleggerire a tratti la voce, il fraseggio curatissimo e le precise intonazioni, hanno fatto meritare al baritono parmigiano i numerosi applausi che il pubblico gli ha tributato.

Da “I Vespri Siciliani”, Michele Pertusi ha quindi eseguito “O tu Palermo”, in cui si è riuscito a destreggiarsi tra un canto sempre espressivo e un ottimo controllo del mezzo, anche quando la difficoltà linea melodica poteva generargli  difficoltà.


Per concedere alle voci un momento di ristoro, il maestro Milo Martani, ha, come intermezzo, eseguito “Air favori de l’opera Les Vêpres Siciliennes de Verdi” di Joachim Raff, un compositore perlopiù dimenticato, ma che in questo brano ha creato un’interessante variazione dell’aria “Mercè, dilette amiche”. Il maestro Martani l’ha eseguita con tecnica e vivacità.


Successivamente, a conclusione di una prima parte che ha lasciato il pubblico visibilmente soddisfatto (anche a seguito delle impressioni riscontrate nel foyer), entrambi gli artisti sono stati coinvolti nell’esecuzione di “Attila!… Tardo per gli anni e tremulo”, dall’Attila. L’esecuzione è parsa curata e convincente.


Dopo circa venti minuti di pausa, Michele Pertusi è tornato sul palco per eseguire l’aria “Infelice! e tu credevi” dall’Ernani. Il personaggio di Silva, che Pertusi canta da ormai 40 anni, è stato reso con malinconica introspezione e con grande tecnica, soprattutto negli accenti del fraseggio e nell’intonazione, eccellente anche nel registro alto.


Dal Rigoletto, Luca Salsi ha, di seguito, magistralmente eseguito l’aria “Cortigiani, vil razza dannata”, un capolavoro del repertorio verdiano. Il baritono parmigiano ne ha regalato un’interpretazione struggente, ma al contempo delicata. Gli applausi sono poi arrivati meritatamente numerosi.


Come intermezzo prima della conclusione, il maestro Milo Martani ha eseguito brillantemente “Valse Fantastique sur Macbeth” di Eugene Ketterer, un altro compositore non particolarmente conosciuto, ma che ha tratto una piacevolissima variazione dai ballabili del terzo atto del Macbeth.


Sono seguite poi tre arie dal Don Carlo, la prima delle quali è stata “Ella giammai m’amò”, eseguita da Michele Pertusi, che ha nuovamente vestito i panni di Filippo II con immensa nobiltà di canto. La sua interpretazione ha fatto risultare il personaggio estremamente umano e la sua vocalità ampia gli ha permesso di cantare quest’aria in modo molto convincente.


Successivamente, Luca Salsi ha vestito i panni del Marchese di Posa, eseguendo l’aria “Per me giunto è il dì supremo”. L’interpretazione si è distinta per la nobiltà del fraseggio e per la ricchezza del colore vocale, ben calibrato nelle dinamiche, conferendo al personaggio una profondità emotiva intensa e credibile.


A conclusione del programma ufficiale, entrambi gli artisti sono nuovamente saliti sul palco per l’esecuzione del grande duetto “Restate… O signor, di Fiandra arrivo”. L’interpretazione è stata caratterizzata da un’eccezionale sinergia tra le due voci, in cui la solidità vocale di Salsi ha trovato un equilibrio perfetto con la liricità di Pertusi interprete. Il dialogo musicale è stato vibrante e coinvolgente.


Sono seguiti poi numerosi bis, tra cui l’aria “La Calunnia è un venticello” dal Barbiere di Siviglia di Rossini, eseguita con simpatia e grande cura del fraseggio dal maestro Pertusi. Il maestro Salsi ha invece offerto l’aria “Nemico della patria” dall’Andrea Chenier di Giordano, cantata alla perfezione, come meglio oggi non si potrebbe fare.


Entrambi gli artisti, richiamati sul palco più volte hanno infine chiuso la serata sulle note di “White Christmas”, augurando al pubblico buone Feste.


Ultime due note: la prima al maestro Milo Martani che ha accompagnato tutti gli artisti con grande professionalità e attenzione alle voci, senza mai sovrastarle e lasciando che fossero loro a guidare l’esecuzione; la seconda alla bravissima Ilaria Notari, che ha condotto la serata con spontaneità e simpatia, alleggerendo i momenti tra un’aria e l’altra con aneddoti e battute.


In conclusione, questo spettacolo, che purtroppo non è riuscito a riempire la totalità del teatro, ha brillato, non solo per la qualità artistica dei brani proposti e per la loro esecuzione, ma soprattutto per la grande generosità degli artisti coinvolti, che si sono esibiti gratuitamente.



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