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  • Lorenzo Giovati

La Rondine • Scapucci

New York, Metropolitan Opera House (in diretta su The Met: Live at Home) 20 Aprile 2024.

 

In concomitanza con l'ultima rappresentazione de "La Rondine" di Giacomo Puccini al Teatro alla Scala di Milano, in un altro grande teatro stava andando in scena un'altra "Rondine", con un cast di ottimo livello e una direzione di raro pregio.


Al Metropolitan Opera House di New York ha infatti spiccato la direzione d'orchestra di Speranza Scapucci, che è stata molto puntuale nel gesto, elegante nella resa formale della partitura e sensibilissima nel gestire la resa emotiva dell’orchestra. Seppur non segnalandosi per ambizioni innovative, la conduzione della direttrice romana ha offerto un riferimento molto curato e solidissimo alla costruzione dello spettacolo. Questa sicurezza artistica è emersa specialmente nel brindisi del secondo atto, ma anche nei momenti più romantici e emotivamente più intensi. A tratti però sono forse mancate alcune finezze esecutive e qualche licenza, specialmente nei tempi e, in particolare, nella scena del ballo del secondo atto, che invece non hanno fatto difetto, ma anzi sono state un motivo di apprezzamento, alla parallela direzione del maestro Chailly nelle recite scaligere. 


L'Orchestra del Metropolitan ha suonato benissimo, come è solita fare. Il coro non è stato da meno, anche se è parso non particolarmente compatto in alcuni momenti del secondo atto.


Sul palcoscenico, Angel Blue ha interpretato il personaggio di Magda in modo eccellente, dando particolare attenzione al fraseggio e alla caratterizzazione del personaggio, che trasmetteva sensazioni malinconiche e trasognanti. Dal punto di vista vocale, ha dimostrato di possedere un eccellente strumento, sontuoso e di ottimo velluto, di saperlo usare con proprietà tecnica in tutti i registri e di saper fraseggiare con maestria, sin da arricchire la sua performance con sofisticate sfumature. Sul palco, ha poi dimostrato una non comune presenza scenica. Nell'aria "Chi il bel sogno di Doretta", ha brillato nel raggiungere le note più alte, ma ha difettato un poco di leggerezza in alcune escursioni nel registro acuto, preferendo forse, in apertura di opera, concedersi alla sicurezza delle mezze voci piuttosto che assumersi il rischio di filati alla maniera (inarrivabile) di Montserrat Caballé.


Al suo fianco nei panni di Ruggero, si è esibito il tenore cileno Jonathan Tetelman, che pare avviato ad una carriera brillante. Tetelman è parso un buon cantante, ma non ha incantato. Ha sfoggiato una voce ben timbrata nel registro intermedio, che gli ha consentito di offrire un'interpretazione accurata del suo personaggio. Negli acuti, e in particolare modo nel terzo atto, quando è stato chiamato ad alleggerire l’emissione, non è però stato ineccepibile, mostrando di disporre ancora di un buon margine per conseguire un significativo miglioramento della sua emissione, onde più adeguatamente controllarla e prevenire che la voce perda di timbro e di rotondità. La sua vocalità, dalle vocali molto ampie, gli consente poi, da un lato di scandire bene le parole, dall'altro di essere un poco carente di raffinatezza nel fraseggio, anche se l'interpretazione e la presenza scenica, entrambe eccellenti, sopperiscono a questi limiti. Da segnalare inoltre che prima dell'inizio dello spettacolo, è stato comunicato al pubblico che il tenore avrebbe comunque portato avanti la recita ma con qualche difficoltà a causa di un'allergia. E' quindi probabile che alcune imprecisioni siano state una conseguenza della malattia.


Emily Pogorelc ha delineato una Lisette giovanile, frizzante e divertente. Ha cantato con una linea pregevole ed è stata molto agile e precisa negli acuti, che raggiunge senza apparenti sforzi o incertezze. Scenicamente è stata anche lei eccellente.


Vera scoperta, almeno per me, è stato il tenore Bekhzod Davronov che ha impersonato il poeta Prunier. La sua voce è fluita potente, ottimamente controllata, gradevole e molto ben timbrata dal registro acuto a quello più grave. Il suo fraseggio è stato elegante e la sua presenza scenica è stata altrettanto eccellente.


In ultimo, Alfred Walker ha interpretato Rambaldo con sicurezza e con buona presenza scenica, sebbene la sua voce molto scura, pur sempre ben dosata e intonata, non gli abbiano consentito appieno di restituire l'aristocrazia vocale del personaggio, che a volte è apparso un poco burbero.


Magdalena Kuźma, Amanda Batista e Sun-Ly Pierce hanno interpretato al meglio le tre amiche di Magda.


Il cast è stato poi completato da altri comprimari, tanto numerosi, quanto bravi.


Splendida è stata la regia di Nicolas Joël, che era stata già proposta in altre occasioni al Metropolitan. Le ambientazioni vivaci, eleganti, liberty e colorate hanno permesso una simbiosi perfetta dell'azione scenica con la regia. Tutti gli elementi in scena ricoprivano una funzione ben precisa, specialmente nel secondo atto (nel locale Bullier), in cui i tanti elementi sulla scena non hanno mai distratto, bensì aiutato lo spettatore.


Al termine dello spettacolo, insieme ad una standing ovation, gli applausi sono stati meritatamente calorosissimi per tutti i protagonisti e per la direttrice d'orchestra.

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